Il monte Adamello con il suo ghiacciao del Pian di Neve è la vetta più importante e conosciuta della Vallecamonica e merita una citazione particolare.

UNA PHOTOGALLERY DELL’ ADAMELLO E DEL GHIACCIAO DEL PIAN DI NEVE:

Ci sono più itinerari che ci permettono di raggiungere la cima regina della vallecamonica. In tutti i casi è un’escursione impegnativa consigliata ad escursionisti esperti con adeguata attrezzatura da ghiacciaio.

Attraverso via attrezzata Terzulli (dal rifugio Gnutti):
Questa è la via più diretta ma anche la più impegnativa per raggiungere la vetta. Si consiglia di suddividere la gita su due giorni. Parcheggiare al ponte del Guat (m.1528 ) in Val Malga, raggiungibile da Malonno (Bs) o da Rino di Sonico (Bs). Il primo giorno si sale al Rifugio Gnutti (m.2166) con il segnavia n.23 e in ore 1.30 lo si raggiunge. Il secondo giorno si parte dal Rifugio per raggiungere la via attrezzata ” Terzulli ” da dove inizia la parte decisamente impegnativa consigliata ad escursionisti esperti con attrezzatura adeguata (imbragatura, corda, cordini, moschettoni, caschetto). Nella via sono presenti chiodi per l’assicurazione della cordata e per la corda doppia per la discesa (dall’ anno 2007 sono state messe anche delle catene nei punti più impegnativi della Via). Superata la Terzulli (attenzione è una via attrezzata e non una classica ferrata) si giunge al Passo dell’Adamello (m.3240 ). Da qui attraversando il ghiacciaio svoltando a sinistra (quindi necessaria attrezzatura adeguata – 45 minuti dal Passo) si giunge alla vetta. Dal Rifugio si impiega circa 4 ore per salire all’Adamello e si consiglia di fare l’ascensione da metà Luglio ad Agosto e da affrontare solo con condizioni meteo ideali.

Dal Rifugio P.Prudenzini:
Raggiungendo dapprima con sentiero e morena il Passo Salarno in circa ore 2.30, quindi attraverso ghiacciaio crepacciato la vetta dell’Adamello in altre ore 2.

Dal Rifugio Garibaldi:
Raggiungendo dapprima il Passo Brizio in circa ore 2 dal Rifugio (cordine metalliche e scalette di ferro – attenzione scariche di sassi ), quindi attraverso ghiacciaio in ulteriori ore 2.

Dal Rifugio Lissone e Baita Adamè:
Si raggiunge la vetta attraverso la Valle Adamè, quindi raggiungendo il Passo Salarno con passaggi delicati su roccette in ore 4 (ore 3 se si parte dalla Baita Adamè). Si prosegue su ghiacciaio (si incontrano coloro che provengono dal Rifugio Prudenzini) ancora per ore 2.

Dal Rifugio Lobbia Alta (versante trentino):
Interamente su ghiacciaio crepacciato e raggiungendo la vetta in circa ore 3.30.