Il sentiero n.1 (alta via dell’Adamello) inizia al Lago della Vacca(Rifugio T.Secchi) e finisce al Rifugio Garibaldi. L’itinerario può essere diviso in 5 tappe per circa 25 ore di cammino. In gran parte agevole ma con tratti un pò impegnativi attrezzati (Passo Brescia-Passo Avolo-Ignaga-Passo Premassone). La quota minina è di m.2020 (Rifugio Lissone), la quota massina si tocca al Passo di Premassone(m.2923). Itinerario per escursionisti esperti e ben allenati e da farsi da luglio a settembre.
1 Tappa : Rifugio Tita Secchi/Rifugio Maria e Franco (ore 5)
Si lascia il Lago della Vacca e dopo 40 minuti arriviamo al Passo del Blumone. Si svolta a sinistra passando sotto la Cima Laione; si segue il sentiero che si snoda su magro pascolo e grosse pietre e si giunge nei pressi del Monte Listino. Ora il sentiero entra in trentino e ci si dirige verso il Passo Brescia (m.2717), risalendolo si deve prestare un pò di attenzione (ci sono cordine di sicurezza). Dal Passo Brescia si scende e si arriva al Rifugio.
2 Tappa: Rifugio Maria Franco/ Rifugio Lissone (ore 4.30)
Lasciato il rifugio si supera il Passo Dernal, si prende il vecchio sentiero militare e si passa vicino al laghetto Dernal e sempre utilizzando questa strada militare si costeggia la Sega d’Arno per giungere poi al Passo di Campo (m.2296-ore1). Ora si entra nel versante della Val di Daone e ci si dirige verso il Lago d’Avolo con cautela, lo si oltrepassa e si sale al Passo d’Avolo (m.2556-ore 2). Si prosegue mantenendosi in quota e si raggiunge il Passo di Ignaga (m.2528-ore 2.30). Ora inizia il punto più impegnativo ed esposto dell’intera alta via (prestare molta attenzione soprattutto con terreno bagnato). Dal passo ci si porta in cresta del Monte Ignaga per poi scendere al rifugio Lissone (m.2020).
3 Tappa : Rifugio Lissone/Rifugio Prudenzini (ore 4.45)
Si lascia il Rifugio Lissone e ci si inoltra nella Valle Adamè e si costeggia il torrente Poia. Dopo un’ora di cammino circa si raggiunge il Cuel del Manzoler (m.2127). Da qui si abbandona il fondovalle e si sale ripidamente verso sinistra e attraverso pascolo, pietraie e in cima ghiaioni si tocca il Passo Poia(m.2775-ore 3.30). Da qui si lascia la Val Adamè e ci si abbassa nella Val Salarno per giungere al Rifugio Prudenzini.
4 Tappa: Rifugio Prudenzini/ Rifugio Tonolini (ore 4.30)
Si lascia il rifugio e quasi subito c’è la freccia indicatrice del sentiero n.1. Si deve svoltare a sinistra (per chi proviene dal Prudenzini) e si prende un sentiero ripissimo che risale la Val Salarno Occidentale fino a raggiungere il Coster; da qui si prosegue con più moderata pendenza su terreno con grossi massi e dopo ore 2 si giunge al Passo Miller (m.2818). Dal passo si scende nella Val Miller per uno stretto canale di rocce e sfasciumi prima e per ghiaioni poi per guadagnare il fondovalle dove si trova il rifugio Gnutti (m.2166-ore 3.30). Chi vuole può pernottare qui accorciando la quarta tappa e quindi allungando quella dell’indomani. Si lascia il rifugio e si raggiunge il caretteristico Passo del Gatto (stretto sentiero intagliato nella roccia), quindi si prosegue e si arriva alla diga del Baitone per poi continuare fino a raggiungere il rifugio Tonolini.
5 Tappa : RifugioTonolini/Rifugio Garibaldi (ore 5)
Si lascia il rifugio e il vicino Lago Rotondo, quindi si supera il Lago Bianco per poi giungere al Lago Premassone con un sentiero ingombro di grossi massi e racchiuso dalla Cima Plem e dal Corno di Premassone. Raggiunto il Lago di Premassone (m.2719) il sentiero si fa più ripido e si raggiunge il Passo omonimo (m.2923-ore 2). Da qui si scende prestando attenzione (cordine metalliche di sicurezza) fino a raggiungere la diga del Pantano d’Avio (m.2358). Da qui si ricomincia a salire per sbucare in cima al Passo del Lunedì (m.2650- ore 4.30). Dal passo quindi si perde lentamente quota fino a raggiungere prima il Lago Venerocolo quindi il Rifugio Garibaldi.
L’itinerario da me proposto parte da sud e si conclude a nord. Chiunque voglia può compierlo anche in maniera contraria. Anche le tappe possono essere divise in un’ altra maniera a secondo delle vostre preferenze. Da segnalare che da tutti i rifugi è possibile scendere a valle in modo che chi non voglia completare l’intero sentiero possa farlo. Il mio itinerario ha come base di partenza il Rifugio Tita Secchi al Lago della Vacca che è raggiungibile con ore 2.30 da Bazena (segnavia n.18 – che dall’ anno 2005 diviene sentiero con segnavia n.1) o da Cadino in ore 2 (segnavia n.19). Il mio itinerario ha come ritorno la discesa dal Rifugio Garibaldi fino a Malga Caldea (segnavia n.11-ore2.30) oppure proseguendo per il medesimo fino a Temù.
Questo era il sentiero numero 1 originario fino all’ anno 2005.
Novità al Sentiero n.1
Nell’ anno 2005 è stata fatta un’aggiunta all’itinerario dell’Alta Via. Infatti ora il Sentiero n.1 è stato allungato e si può dire che per compierlo interamente si devono aggiungere altre due tappe alle precedenti. Per quanto riguarda quello descritto da me che ha come partenza la parte sud c’è da notare che ora si parte direttamente dalla località Bazena per portarsi al Lago della Vacca (vecchio punto di partenza). Ora non si conclude più al Rifugio Garibaldi ma bisogna scendere verso i Laghi d’Avio per poi risalire il Passo delle Gole Larghe, ridiscendere al Rifugio Aviolo per poi dirigersi al Passo Galinera e ridiscenderlo nella Val Galinera per concludersi nel parcheggio del Monte Colmo (Comune di Edolo) e dopo essere passati dal Rifugio Malga Stain.